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La Commissione per la Prevenzione della Tortura invita l’Italia a rivedere le condizioni detentive dei suoi carcerati

La Commissione per la Prevenzione della Tortura, organo del Consiglio europeo a Strasburgo, richiama l’Italia sulle violenze nelle carceri. Secondo l’Istituto, le carceri italiane sono troppo spesso teatro di violenze e intimidazioni, oltre che sovraffollate.

Il rapporto del Cpt, basato su un’ispezione di un anno fa, denuncia in particolare gli istituti detentivi Lorusso e Cotugno di Torino e il Regina Coeli di Roma. Nel mirino della Commissione anche il carcere di Monza che ha raggiunto un sovraffollamento del 152%.

Quanto al capitolo dei diritti umani, l’organo è tornato a chiedere l’abolizione dell’isolamento diurno, oltre a un generico riesame delle condizioni detentive del regime di 41-bis.

All’appello mancherebbero anche misure di tutela per donne e transessuali, oltre che generici provvedimenti per le condizioni di vita dei detenuti.

È arrivata rapidamente la risposta del ministro Nordio: «è vero le nostre carceri sono sovraffollate, abbiamo ampi progetti per ridurre questa criticità. Un progetto a lungo termine riguarda la dismissione delle vecchie carceri, come Regina Coeli che può essere venduto sul mercato, prevedendo la costruzione di nuove case, ma anche un progetto a lungo termine, soluzione più ambiziosa e definita, di utilizzare una serie di edifici, a cominciare da caserme dismesse, che hanno struttura compatibile con il carcere».

Il rapporto è stato pubblicato all’indomani della sospensione di 23 agenti di polizia penitenziaria del carcere di Biella, accusati di tortura.

A tal proposito, Fratelli d’Italia di una proposta di legge per annullare il reato di tortura. L’istituto giuridico era stato introdotto nell’ordinamento italiano solo nel 2017 e dopo un lungo iter parlamentare che aveva portato all’aggiunta degli articoli 613-bis e 613-ter.

Immediata la reazione di Ilaria Cucchi, senatrice di Sinistra italiana-Alleanza verde: «questo è un fatto gravissimo. Sostenere che la tortura in Italia non esista è una bugia. Far finta di niente e voltarsi dall’altra parte è già questa una violazione dei diritti umani e lo so perché l’ho provata sulla mia pelle. Più di un giudice, prima dell’introduzione di questa legge si è trovato a non poter procedere perché la legge non esisteva. Abbiamo lottato per la sua introduzione e ora rivolgo un appello a tutte le forze politiche soprattutto al Presidente della Repubblica: giù le mani dalla legge che punisce la tortura. Chi ha paura del reato di tortura legittima la tortura».

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI