Si è tornato a parlare di questi ordigni dopo le dichiarazioni della Russia, ecco di cosa si tratta

Si parla da giorni di ‘bomba scorsa’, dopo cioè lo scambio di accuse tra Russia e Ucraina che sostengono vicendevolmente che l’avversario sarebbe pronto a farne uso. Ma di cosa si tratta e perché è diversa da una bomba nucleare?

Quando si parla di ‘bomba sporca’ si intende in realtà una famiglia di armi radiologiche formate a partire da esplosivo – ad esempio la dinamite – unito a materiale radioattivo, come i radionuclidi Uranio-235, Cesio-137, Cobalto-60, Americio-241 Californio-252, Iridio-192, Plutonio-239, Stronzio-90 o Radio-226. Il nome ‘bomba sporca’ (dirty bomb in inglese) deriva dal fatto che oltre al primo impatto distruttivo dato dall’esplosivo convenzionale la detonazione comporta anche la liberazione di radiazione e agenti contaminanti attraverso l’aria.

Le bombe nucleari invece usano una fissione nucleare a catena, innescata da una massa critica di materiale fissile o dalla fusione di atomi leggeri come l’idrogeno. Hanno una potenza distruttiva di milioni di volte superiori rispetto alle bombe sporche anche per quanto riguarda i ‘danni collaterali’: le bombe nucleari generano una dispersione di materiale radioattivo su ampio raggio, mentre una “bomba sporca” può ‘ al massimo’ diffondere radiazioni in un’area circoscritta; inoltre secondo la United States Nuclear Regulatory Research (US.NRC) nella maggior parte dei casi non produce abbastanza materiale radioattivo da provocare la morte o causare gravi problemi di salute, come invece succede nel caso di un attacco nucleare. La potenza della bomba sporca varia da isotopo a isotopo utilizzato, ma anche dalla quantità di esplosivo. Altri elementi da tenere in considerazione sono il tipo di radiazione cui si viene sottoposti (alfa, beta o gamma) e al tipo e alla durata dell’esposizione. Chi è più vicino all’esplosione è più facile che rimanga ferito o ucciso dalla detonazione piuttosto che dalle radiazioni.

di: Caterina MAGGI

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