CGIL

Secondo il Garante non ci sarebbero i requisiti. Esentato dalla mobilitazione il trasporto aereo

Cgil e Uil confermano lo sciopero generale del 17 novembre, finito al centro delle polemiche.

Il ministero dell’Economia Giorgetti, rispondendo in audizione, ha replicato: «i sindacati hanno la totale legittimità a scioperare, però dire che questo sia un governo che non ha a cura gli interessi dei lavoratori dipendenti, questa critica proprio no: l’unica parte espansiva della manovra è proprio questa. Se si sommano 11 miliardi della decontribuzione confermata, 4,6 miliardi di sconto Irpef, 5 per rinnovo dei contratti della pa,1,6 miliardi per i fringe: si arriva a una cifra che è i due terzi dell’intera manovra, diretta a famiglie con redditi medio bassi e lavoratori dipendenti».

Giorgetti ha aggiunto che la strategia di Bilancio adottata dal Governo mira a “garantire la sostenibilità del debito pubblico, attraverso miglioramenti significativi del saldo primario strutturale nei prossimi tre anni. Il rapporto debito/Pil si conferma su un profilo decrescente, fino a un livello del 139,6% nel 2026. Quanto agli andamenti di medio termine, siamo pienamente impegnati a realizzare l’aggiustamento di bilancio necessario per rendere la riduzione del debito sostenibile e resiliente agli shock negativi”.

La conferma dello sciopero

«Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre – hanno riferito i sindacati – Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di garanzia. Si tratta di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori».

La conferma arriva anche dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «Confermiamo lo sciopero del 17. È tempo di cambiare il Paese, Salvini dovrebbe avere più rispetto per i lavoratori e le lavoratrici- ha dichiarato Landini al Tg3 – il Garante ha sbagliato perché sta forzando, una forzatura che mette in discussione il diritto di sciopero”. 

«Scioperando le lavoratrici e i lavoratori ci rimettono dei soldi e lo stanno facendo per migliorare questo Paese mentre Salvini e la Lega in questo momento stanno cercando di non far parlare delle cose che loro non hanno fatto. Dovevano cambiare le pensioni e invece le hanno peggiorate, dovevano aumentare i salari e invece stanno calando, dovevano combattere l’evasione fiscale e invece fanno i condoni, dovevano tassare gli extraprofitti e invece non lo stanno facendo. Quindi è chiaro che oggi stanno cercando di parlare di altro e non delle debolezze e dell’incapacità che stanno dimostrando» ha affermato il segretario generale della Cgil, invitando “le lavoratrici, lavoratori, pensionati e giovani a scendere in piazza perché oggi è il momento di ribellarci ad un governo che sta portando questo Paese alla malora”.

Nelle scorse ore il Garante aveva riferito che non c’erano i requisiti per lo sciopero generale, e aveva confermato “il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre” che richiede la rimodulazione. Dopo l’incontro con i sindacati il Garante aveva riferito che “lo sciopero, così come proclamato dalle confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici“.

La Commissione Garanzia Sciopero ha, poi, specificato che “con la decisione assunta, non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”. 

Alla mobilitazione non parteciperà il comparto aereo. Cgil e Uil hanno deciso di “esentare dallo sciopero generale nazionale del 17 novembre, l’intero comparto del trasporto aereo, personale di volo, personale di terra (gestori, handlers, catering, servizi in appalto della vigilanza privata aeroportuale), personale Enav e di concentrare l’astensione per il Corpo dei Vigili del fuoco nell’arco temporale 9-13”.

Salvini pronto a intervenire “se i sindacati non rispetteranno le regole”

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini si è detto pronto a intervenire con limitazioni orarie. Alla domanda se intende intervenire, il vicepremier ha risposto: «Assolutamente sì. Onori e oneri di un ministro che ha il dovere di garantire il diritto ai trasporti e alla mobilità a tutti gli italiani. Se i sindacati non rispetteranno le regole sarò io a imporre limitazioni orarie, come il 90% degli scioperi che guarda caso vengono convocati di venerdì, di lunedì o nei prefestivi. Non è rispettoso dei lavoratori».

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Salvini nelle prossime ore potrebbe inviare una lettera ai sindacati per “auspicare un ripensamento anche alla luce delle indicazioni del Garante”. Lo ha riferito LaPresse, che ah citato fonti del Mit secondo cui la lettera è “la prima azione contemplata dalle norme, che successivamente prevedono una eventuale convocazione a un tavolo fino all’estrema conseguenza della precettazione. L’obiettivo di Salvini è tutelare l’interesse pubblico di almeno 20 milioni di italiani”.

Landini ha riposto agli annunci di Salvini sostenendo che “troveremmo sgradevole se il ministro Salvini pensasse di fare interventi di autorità, sarebbe volontà politica di mettere in discussione il diritto di sciopero per difendere i propri diritti. Ci auguriamo che non si superino i limiti e che prevalga l’intelligenza del governo“.

Scotto (Pd): “chiediamo un’audizione della Commissione di garanzia”

Il capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto ha chiesto “ad horas un’audizione in Commissione Lavoro della commissione di Garanzia sugli scioperi”.

«Vogliamo capire quali siano stati i criteri per cui si è proceduto alla precettazione a differenza di altri scioperi indetti dai sindacati autonomi – ha dichiarato Scotto – Salvini è un ignorante che non sa che i lavoratori ci rimettono di tasca propria quando si astengono dal lavoro. A differenza di chi da uno scranno ministeriale può sparare qualsiasi fesseria senza pagare pegno. Non ci fidiamo di chi usa il proprio potere per condizionare organismi che dovrebbero essere terzi. Vogliamo capire come è andata davvero. E vogliamo capirlo in Parlamento».

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI