Da 30 anni Mercatino Franchising è garanzia di qualità e sostenibilità nel campo della compravendita di oggetti usati
L’importanza di dare nuova vita a oggetti usati, in un’ottica ambientale e circolare, è ciò che sta alla base del lavoro della Mercatino Franchising, azienda leader in Europa nel settore del riuso che nel 2025 compie 30 anni. Ne abbiamo parlato con il presidente Sebastiano Marinaccio.
Trent’anni di successi: vogliamo partire da dove tutto è cominciato?
«Sì, Mercatino nasce a Verona da un’idea di Ettore Sole e dall’incontro delle nostre rispettive esperienze che hanno dato vita a questa azienda, oggi leader in Europa nel suo campo. Una realtà completamente italiana che oggi conta circa 190 punti vendita pari a 113.531 mq di spazi espositivi, parliamo sia di negozi fisici sia di vetrine online, e 13 milioni di clienti».
In un’epoca sempre più digitale voi rimanete molto legati al negozio fisico.
«Sicuramente sì. Io credo che il contatto fisico sia un valore aggiunto che consente un’esperienza emotiva che non si può avere su Internet».
Qual è il vostro core business, se dovesse spiegarlo a un non addetto ai lavori?
«Il nostro obiettivo è quello di mettere in contatto privati per la compravendita di oggetti usati. Ci inseriamo tra chi vuole vendere e chi vuole acquistare, cosicché invece di ricevere persone a casa oppure dover trattare con telefonate o email, i venditori si possono affidare direttamente a noi: nel caso di oggetti di piccola taglia questi possono essere consegnati al mercatino, dove li esponiamo gratis e alla vendita riconosciamo una provvigione che è stata concordata preventivamente. Nel caso di oggetti di grosse dimensioni, tipo le cucine, ce ne occupiamo direttamente: facciamo un sopralluogo gratuito, una valutazione a domicilio, e con una squadra di trasportatori portiamo tutto al mercatino. Offriamo l’intero servizio».
Qual è la vostra clientela di riferimento?
«Ah, potenzialmente è infinita: andiamo dalla signora anziana che deve arrotondare la pensione, per arrivare a fine mese, fino al regista, al creativo, al professionista, alla persona che cerca la particolarità. Abbiamo quasi 10 milioni di articoli rotativi, non c’è mai uno uguale all’altro, non siamo un supermercato, non possiamo riordinare un prodotto finito. Nei mercatini si trovano anche oggetti di decenni addietro e rarità di bellezza».
Il 2024, per Mercatino, è stato un anno record con un fatturato di 112 milioni di euro: chi ha scelto l’usato ha donato una seconda vita a 119.920 jeans e 75.548 bicchieri.
Il vostro è un lavoro che stimola l’economia circolare.
«Senza dubbio. Qualche anno fa abbiamo commissionato un’indagine qualitativa domandando ai nostri clienti come riutilizzano il denaro che ottengono dalle vendite. Al primo posto è emerso “andando a mangiare una pizza con la famiglia”, seguito poi dall’acquisto di scarpe. Sul podio anche le spese per “beauty and wellness”, tutto ciò che rientra nella sfera del piacere, del benessere, dai trucchi alle vacanze. È un risultato molto significativo, mostra come da noi si faccia la vera economia circolare: il denaro viene reimmesso nel territorio, si riattivano filiere diverse, dalle pizzerie, alle scarpe, includendo ciò che rientra nel campo del benessere della persona. Analizzare l’impiego dei rimborsi ottenuti e il loro utilizzo dà un’idea di quanto sia importante ciò che facciamo».
Insomma, un antidoto contro la crisi, economica e climatica.
«Uno dei nostri motti è “fare ri-generazione economica intelligente attraverso il riutilizzo”. Siamo molto attenti al tema dell’eco sostenibilità, si può dire che sia il nostro core business. Siamo stati i primi a fare una sperimentazione scientifica con due diverse università italiane sull’impatto ambientale degli oggetti, anzi, sul mancato impatto ambientale di ogni oggetto che viene rimesso in circolazione».
In 30 anni di riuso, Mercatino Franchising ha risparmiato le emissioni nell’aria equivalenti a quelle di 300 mila auto che fanno il giro del mondo, vale a dire 1.900.000 tonnellate di C02eq responsabile dell’aumento dell’effetto serra. Ma non solo: ha risparmiato il triplo delle emissioni di polveri sottili di tutte le 214 navi da crociera di tutti i porti europei nel 2022 (1.282 tonnellate di PM 2.5 eq.); con le risorse naturali risparmiate, pari a 62 tonnellate di antimonio equivalente, si potrebbero fabbricare mattoni sufficienti per costruire 37.343 grattacieli come l’Empire State Building. Un grande successo dai risultati eclatanti, tanto per le tasche delle persone, quanto per l’ambiente.
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