RAID AEREO

Due morti confermati dopo il raid sulla scuola. Sirene antiaeree in quasi tutte le regioni. Battaglione Azov: “combatteremo fino alla morte”

Sono almeno 60 i civili che risultano dispersi dopo l’attacco sulla scuola messo a punto dalle forze russe in Lugansk ieri (leggi qui). Due i morti confermati ma si teme che il bilancio possa salire: nella scuola, infatti, c’era un rifugio di civili.

Suonano intanto dalle prime luci dell’alba le sirene antiaeree in quasi tutte le Regioni dell’Ucraina. I corrispondenti di guerra dalle zone del fronte riferiscono di numerose esplosioni nelle città. In particolare Odessa.

È stata completata l’evacuazione dell’acciaieria di Mariupol. Sono almeno 25.500 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione: lo rende noto l’esercito di Kiev.

Il ministro degli affari esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba ha invitato intanto il mondo a sostenere l’istituzione di un tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina per portare la leadership russa davanti alla giustizia.

«La resa per noi è inaccettabile, anche perché non avremmo grandi possibilità di sopravvivere se venissimo catturati», ha spiegato il capitano Svyatoslav Kalina Palamar, vice comandante del battaglione Azov, parlando in una conferenza stampa online nell’acciaieria assediata di Mariupol. «I nemici vogliono distruggere gli ucraini, per noi è chiarissimo. Ora i nostri politici stanno provando a negoziare con quegli animali. Ma non ricordano cosa hanno fatto? Non possiamo parlare con questa gente. Il nostro obiettivo è eliminare la minaccia. Qui stiamo difendendo il mondo libero, non stiamo difendendo solo l’Ucraina».

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA