armi nucleari iran

Le vittime iraniane sono oltre 450, di cui almeno la metà civili. L’Iran attacca i centri del Mossad e rivendica vittime

Non sarà una guerra lampo, né si prospettano soluzioni diplomatiche a breve termine. Stando alla posizione israeliana, il conflitto mai sopito e riesploso con violenza è un “attacco preventivo“, ma anche una guerra per disarmare. Impazzano ancora gli scontri tra Israele e Iran. L’ultima stima sulle vittime di Human Rights Activists (Hrana) in Iran parla di oltre 450 morti e 640 feriti. A lanciare il presagio più inquietante è Donald Trump che, sul suo social, avverte: “tutti dovrebbero immediatamente evacuare Teheran“.

Israele attacca e incendia un magazzino petrolifero a Teheran (EPA/ABEDIN TAHERKENAREH)

Il presidente starebbe cercando una risoluzione diplomatica al conflitto: «avrebbero dovuto accettare l’accordo che era sul tavolo, avrebbero salvato molte vite!» scrive ancora il tycoon. Si pensa che la Casa Bianca possa organizzare già in settimana un incontro tra l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi.

Nel frattempo, crescono i dubbi sulla possibilità, ventilata da Israele come reale minaccia, che l’Iran stia producendo armi atomiche. L’Iran ha sempre dichiarato che il suo programma nucleare è esclusivamente civile e non orientato alla costruzione di una bomba atomica. La memoria corre veloce, forse ancora troppo presto, alla fatidica boccetta di antracite, che in realtà era borotalco, sventolata all’ONU dal segretario di Stato USA Colin Powell e presentata come “arma batteriologica” dell’Iraq.

L’obiettivo israeliano e le bombe atomiche

L’obiettivo dichiarato dell’operazione Rising Lion è impedire all’Iran di costruire un’arma atomica: lo stesso Netanyahu ha dichiarato che Teheran avrebbe accumulato materiale a sufficienza per produrre 9 bombe nel breve termine.

Il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Rafael Grossi (Albert Otti/dpa)

A ribaltare la narrativa israeliana, però, è la stessa intelligence statunitense. Secondo gli 007 USA, infatti, al punto in cui si trova l’Iran avrebbe impiegato almeno 3 anni per produrre un’arma atomica. Secondo alcune fonti riportate dalla CNN, gli attacchi israeliani hanno ritardato questa scadenza di qualche mese. La stessa Tulsi Gabbard (a capo dell’intelligence USA), a marzo spiegava come l’Iran stesse facendo progressi “senza precedenti” nell’accumulazione di uranio, precisando però che secondo le evidenze in loro possesso Teheran non stava costruendo una bomba.

Nei siti l’uranio viene arricchito attraverso delle centrifughe. Secondo le ultime informazioni disponibili (nonostante la poca trasparenza di Teheran, che ha sempre negato di voler costruire un’arma atomica) l’uranio raccolto nel Paese sarebbe arricchito al 60%. Per realizzare una bomba atomica è necessario un uranio arricchito al 90%.

L’AIEA ha dichiarato di aver raccolto elementi prova di “impatti diretti sulle sale di arricchimento sotterranee di Natanz“, che sarebbe quindi stato raggiunto dagli airstrike israeliani. In un documento rilasciato dall’AIEA a seguito dell’attacco israeliano, il direttore dell’Agenzia Grossi ha ribadito che “gli impianti nucleari non devono mai essere attaccati, indipendentemente dal contesto o dalle circostanze“, citando diverse risoluzioni in merito.

Quanto ai siti di arricchimento uranio di Isfahan e Fordow (quest’ultimo nascosto dentro una montagna), “non c’è nessun cambiamento da segnalare“. Per raggiungere quest’ultimo sito Israele avrebbe bisogno dei cosiddetti “bunker buster“, missili in possesso degli USA ma non di Tel Aviv.

Abitazione israeliana a Bnei Brak distrutta da un missile balistico iraniano (Matan Golan/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

L’Iran colpisce il Mossad

La risposta dell’Iran ha preso di mira l’intelligence israeliana. Il corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche ha attaccato i centri di sicurezza e servizi di intelligence a Tel Aviv, fra cui l’Aman e il Mossad. A seguito di tale attacco, “un numero significativo di alti ufficiali dell’intelligence e dello spionaggio e comandanti del regime sono stati uccisi“: lo riporta l’agenzia iraniana Tasnim.

CREDITI DELLA FOTO DI COPERTINA: Matan Golan/SOPA Images via ZUMA Press Wire