Ogni anno, da più di un secolo, a Saint Moritz prende forma il White Turf, un evento sportivo unico, capace di conciliare l’eleganza dei cavalli con la suspense della gara e la bellezza della neve
Champagne e vin brulé gustati tra una gara e l’altra per scaldare gli animi. Musica dal vivo e il rumore sordo dei cavalli al galoppo sul ghiaccio.
Nella valle dell’Engadina, nel cantone dei Grigioni, Svizzera, lo sci perde il titolo di re degli sport invernali cedendo il testimone al polo sul ghiaccio e alle corse di cavalli, che si manifestano in tutta la loro eleganza e splendore nel corso delle imperdibili giornate del White Turf, evento sportivo che si svolge annualmente nella lussuosa località di St. Moritz. Nel mese di febbraio, per tre domeniche consecutive, la cittadina accoglie oltre 35.000 spettatori desiderosi di assistere ad un evento di altissimo prestigio, una manifestazione che si tiene dal 1907 sul lago ghiacciato di una delle mete turistiche più desiderate al mondo.
La competizione sportiva, che si celebra al centro di una cornice affascinante e dal sapore fiabesco, include il polo su ghiaccio e diversi stili, il galoppo (1.300 metri), il trotto (1.700 metri) e lo skijöring. Quest’ultimo, il più amato dal pubblico, prevede il traino da parte di cavalli purosangue di corridori sugli sci, i quali sono legati all’animale con una fune. Il percorso è lungo 2.700 metri e la velocità raggiungibile può anche superare i 50 chilometri orari. Uno sport che affonda le radici in Svezia e in Norvegia, Paesi in cui era usato come metodo di trasporto per le spedizioni militari. Dopo aver acquistato popolarità grazie alla sua inclusione nel programma dei Giochi nordici del 1901, 1905 e 1909, fu introdotto alle Olimpiadi invernali del 1928 come sport dimostrativo. La competizione, che venne disputata proprio a St. Moritz, si tenne sul lago ghiacciato. Allora, diversamente dallo skijoring moderno, non c’erano fantini sui cavalli e nemmeno ostacoli lungo il percorso. Quella del 1928 fu la prima e ultima volta dello sport ai Giochi Olimpici, poi non sarebbe mai più apparso né come sport dimostrativo, nè come sport da medaglia. Abilità, forza e coraggio sono quindi le caratteristiche che contraddistinguono i corridori: il fantino che raccoglie più punti nel corso delle tre domeniche, conquista il titolo diRe dell’Engadina.

Tim Bürgin, fantino professionista di origini svizzere, racconta: «mio padre era un fantino non professionista. Sono cresciuto guardando gare e a 8 anni ho iniziato a cavalcare cavalli normali. Nel 2011 ho esordito come fantino e, nel 2012, ho corso per la prima volta qui, al White Turf. È un luogo speciale, non sai mai cosa aspettarti. C’è sempre tanto pubblico, un clamore unico, tutti sappiamo che è un onore correre su queste piste. L’atmosfera è bellissima, fantini e cavalli vivono sensazioni irripetibili. I risultati sono un enigma, perché le reazioni dei cavalli a questo terreno sono imprevedibili. Chi è più veloce nelle gare regolari non è detto che lo sia anche qui. Il ritmo è alto e la tattica è decisamente inferiore rispetto alle altre gare».
Il White Turf, però, non è solo cavalli. Già dalle prime luci della mattina, diverse ore prima delle gare, l’atmosfera che si crea sul lago di 130.000 metri quadrati è affascinante e le scelte sono molte: palchi di musica dal vivo, delizie gastronomiche, shopping, sale con viste mozzafiato, possibilità di scommettere sui cavalli, e lounge private da cui si sbracciano signore impellicciate. Volontari, abitanti del posto, turisti, personalità del mondo della politica, stelle dello sport, rappresentanti delle arti, cavalieri, allenatori, tutti contribuiscono a creare un’atmosfera unica nel suo genere. Il ricco pubblico, che si reca sulle Alpi svizzere per assistere alla competizione, è attratto anche dall’alto stile di vita della località che offre boutique di lusso, esclusivi mix di intrattenimenti, resort sciistici e rifugi di classe. Non è solo un incontro equestre, ma soprattutto un’esperienza sociale e culturale, un must tra gli eventi sportivi che si tengono durante il periodo invernale.

«Il White Turf vive in una location senza eguali. Ogni tanto devo darmi dei pizzicotti per realizzare dove sono. Alleno i miei cavalli seguendo le loro richieste: ogni mattina mi sveglio e parlo con loro, capisco cosa preferiscono fare. Queste piste possono far paura ad alcuni di loro, soprattutto a quelli inesperti, per questo bisogna conoscerli a fondo, anche se puoi scoprire solo qui se un cavallo vuole o meno correre sulla neve – spiega Christian Freiherr von der Recke, allenatore e proprietario della scuderia tedesca Rennstall Recke. – È difficilissimo scegliere il giusto fantino per il giusto cavallo, e per la giusta gara. Per questo vincere è così complesso, ed è sempre un piacere riuscire a farlo. I miei cavalli hanno vinto 2.200 gare, ma ne hanno perse 9.000. Un successo ogni quattro gare. La sensazione di vittoria è sempre fantastica, soprattutto qui».
Negli ultimi anni, a causa del progredire del cambiamento climatico, il White Turf è però stato messo a dura prova. Sull’intero arco alpino sono apparsi evidenti problemi relativi alla mancanza di neve e freddo, tanto da arrivare a cambiare alcune delle regole della gara, l’unica competizione di cavalli al mondo a tenersi su un lago ghiacciato. Già da diverso tempo il lago manifesta carenza nella consistenza dello strato di ghiaccio, uno strato che deve essere robusto e resistente per consentire lo svolgersi dell’intero evento. Per adattarsi a questo trend negativo, gli organizzatori del White Turf hanno deciso che il peso sul ghiaccio deve essere rigorosamente minore rispetto a quello a cui si era abituati in passato. Una direttiva che interessa anche la divisione culinaria, che dovrà rendere più leggere le cucine di lusso installate ai bordi del lago, le quali hanno lo scopo di servire piatti prelibati (principalmente ostriche e aragoste) e all’altezza dei gusti e dei portafogli di miliardari provenienti da tutto il mondo.
Nel periodo del White Turf, quindi, Saint Moritz si trasforma nel posto ideale per chi è alla ricerca di classe e divertimento. A rubare la scena ovviamente sono i cavalli purosangue che gareggiano per vincere premi sbalorditivi (le ricompense sono di circa mezzo milione di franchi svizzeri), e che con le loro corse tengono ben salda la posizione in classifica del White Turf come evento di punta nel mondo degli sport equestri.
In copertina – Foto di: Andrea Furger
Foto per gentile concessione
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