Il pilota icona della Formula 1 è morto in un incidente sulla pista belga di Zolder
Sono passati 40 anni dalla morte del pilota di Formula 1 Gilles Villeneuve, avvenuta sulla pista belga di Zolder durante le prove del Gp. Un pilota diventato icona di uno sport, con la sfida di accelerazione vinta con la sua Ferrari contro un caccia F-104, il duello ruota a ruota con René Arnoux, le pazzie di continuare le gare su tre ruote e con un alettone piegato a pochi centrimetri dal casco.
Villeneuve, canadese, aveva iniziato la sua carriera con le motoslitte e nel 1974 aveva vinto il campionato del mondo. Per riuscire ad approdare alla F1, vendette la casa e dopo il primo torneo riuscì a trovare uno sponsor in Formula Atlantic, dove vinse sia nel 1976 che l’anno seguente.
Nel 1977 Villeneuve partecipò al Gran Premio Trois Rivieres e batté l’allora campione del mondo in carica, James Hunt. Fu proprio Hunt a proporlo al direttore sportivo della McLaren, trampolino di lancio per la Ferrari: e così nacque la leggenda.
Chiamato al cavallino per sostituire Niki Lauda, Gilles guadagna tre vittorie nel 1979, un anno storico: in Olanda, un pneumatico della sua vettura si afflosciò fino a staccarsi, Gilles compie un giro intero su tre ruote, ma poi si stacca anche il cerchio di metallo ed è costretto al ritiro; al GP di Francia è protagonista di una strepitosa lotta per il secondo posto con René Arnoux, la Ferrari e la Renault si sorpassano e controsorpassano per diversi giri, compiendo diverse curve addirittura appaiate.
Trascinatore di folle, audace fino all’imprudenza e carismatico, Villeneuve si fa amare dal pubblico di appassionati e non. Prima dell’incidente che gli sarà fatale, si erano logorati i rapporti con la scuderia e con il suo collega, Pironi: nel 1982 Villeneuve subì due ritiri e una squalifica a causa di un alettone ritenuto irregolare. Le Ferrari arrivarono al GP di Imola con un grande bisogno di punti. In gara le rosse fecero il vuoto con il canadese primo e Pironi secondo. Dal box venne esposto il cartello “Slow”, che invitava a congelare le posizioni per non compromettere la doppietta, Pironi invece sorpassò e vinse e questo ruppe definitivamente il rapporto con Villeneuve.
In questo clima si arrivò al Gp del Belgio, a Zolder: a pochi minuti dal termine delle qualifiche, Villeneuve aveva l’ottavo tempo e Pironi il sesto; per riuscire a migliorarsi Gilles spinse l’auto al limite e scartò verso l’esterno come la macchina davanti a lui, una March. La collisione fu inevitabile: la vettura rimbalzò diverse volte sulla psita e Villeneuve venne scaraventato fuori con tutto il sedile, perdendo anche il casco. Morì in ospedale, qualche ora dopo.
Quindici anni dopo la morte di Gilles, nel 1997, fu il figlio Jacques a diventare campione del mondo di F1 con la Williams.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA